Lo stile neoclassico in Italia

Siamo alla fine del XVIII secolo, e la sensibilità neoclassica che si stava imponendo in tutti i settori artistici e non,

male sopporta ancora il trionfo delle lacche e delle dorature, la borghesia sta compiendo la sua scalata al potere, e male tollera le esibizioni di ricchezza da parte di una nobiltà che disprezza.
Le cose belle tornano ad essere codificate dalle proporzioni classiche, riportate alla luce da un nascente e più rispettoso studio dell'archeologia, ed anche dall'interpretazione classica di motivi rinascimentali.

In Italia nasce e si impone Giuseppe Maggiolini, di Parabiago, ebanista della casa d' Asburgo, dopo aver imparato il mestiere in un monastero cistercense, per quel che riguarda il panorama ebanistico  e dell'arredamento, è senza dubbio il personaggio più importante del neoclassicismo italiano, il suo intarsio e le linee rette dei suoi lavori non hanno pari, per l'intasio egli si basa esclusivamente sulle sfumature originali dei vari legni che assembla fino a farli diventare veri e propri dipinti in legno, ovviamente senza usare pittura, ma spesso impreziosendo i suoi intarsi anche con materiali preziosi quali l'avorio. il Maggiolini ebbe un tale successo che provocò una schiera di seguaci e imitatori così numerosa da far nascere un vero e proprio silie Maggiolini, in voga fino a dopo la metà dell'ottocento, egli, oltre ad essere un abilissimo intarsiatore ebbe la fortuna di poter contare anche sulla costante e intensa collaborazione degli artisti del tempo, che gli fornirono una vasta gamma di elementi decorativi, pittori, decoratori e scultori che di fatto hanno formato il gusto neoclassico italiano. Fra i tanti notivi decorativi, spiccavano i trofei, le scene mitologiche, i girali variamente atteggiati, le cornucopie, i nastri annodati, le rose, i garofani, i tulipani e molti altri motivi floreali.

Anche gli intarsiatori piemontesi Ignazio ravelli e Luigi Ravelli realizzarono mobili neoclassici, e le loro decorazioni si incentrano sui nastri annodati, sulle volute fogliate che spesso debordano dai margini del manufatto, , sui trofei e sulla lira affiancata spesso dai girali.
Il piemontese Giuseppe Maria Bozanigo interpreta invece in chiave neoclassica i motivi di Bérain, privilegiando i medaglioni con busti inseriti fra girali e anche cascate di fiori, ma non trascura i classicimotivi quali trofei di musica, i vasi e le ghirlande.
Un altro artista degno di nota del periodo neoclassico è Giuseppe Maria Bonzanigo, probabilmente è il più classico degli artisti della sua epoca, si potrebbe definire più uno scultore che un ebanista. Di famiglia ticinese, si stabilisce in piemonte dove lavora fra gli altri anche per i Savoia, degni di nota sono il suo stipo con scrivania a ribalta conservato nella casa di caccia di stupinigi, intarsi dipinti in bianco su fondo azzurro, e il parafuoco di Maria Clotilde.

Approfondimento dello stile Neoclassico

Epoca

1770 - 1800

Dove

Italia

Perché

Scavi di Ercolano e Pompei, influenza francese, stile Luigi XVI prima e stile impero dopo, Centri maggiori: Piemonte, Lombardia, Napoli

Caratteristiche peculiari

Forme diritte, geometriche, uso di intarsio ed intaglio, doratura, pittura, bronzo, gambe a fuso scanalate.

Motivi decorativi

intarsio figurativo com rosoni, trofei, architetture e scene, pittura su legno a grottesche in stile pompeiano, a ghirlande, rosette, anfore, candelieri, decoro ad intaglio dorato, applicazioni bronzee.

Legni e materiali

noce, palissandro, mogano, ebano, bois de rose, bois de violette, bronzo.

Tessuti e colori

Sete a fiori o a righe, tonalità chiare.

Ebanisti e artisti

Giuseppe Maria Bonzanigo (Piemonte), Andrea Appiani, Giocondo Albertolli (Milano, disegnatori), Giuseppe Maggiolini, Giuseppe Levati, Giovanni Mafezzuoli (Lombardia), Alexandre Petitot (Parma e Piacenza), Giovan Battista Piranesi, Giuseppe Valadier, Antonio Asprucci (Roma)

Mobili tipici

Cassettone intarsiato " Maggiolino " , console bianca e oro a mezzaluna o quadrangolare, poltrona con sedile e schienale imbottiti.


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